Lo zinco utilizzato nella zincatura a caldo viene estratto principalmente dai minerali di zinco, tra cui il più comune è la sfalerite (ZnS), conosciuta anche come blenda di zinco. Altri minerali contenenti zinco sono la smithsonite (ZnCO₃), l’emimorfite (Zn₄Si₂O₇(OH)₂·H₂O) e la wurtzite.
1 – Dove si trova lo zinco?
I principali giacimenti di zinco si trovano in:
• Cina (primo produttore mondiale)
• Australia
• Perù
• Stati Uniti
• India
• Messico
• Kazakhstan
Questi paesi estraggono lo zinco dalle miniere, sia a cielo aperto che sotterranee, dove i minerali vengono frantumati e lavorati per ottenere il metallo puro.
2 – Come si ottiene lo zinco?
L’estrazione dello zinco avviene attraverso due processi principali:
a) Processo pirometallurgico (sinterizzazione e distillazione)
Il minerale viene frantumato e concentrato per separare lo zinco dagli altri elementi.
Viene poi riscaldato in un forno (a circa 1.200 °C) in presenza di ossigeno per trasformare il solfuro di zinco in ossido di zinco. L’ossido viene ridotto con carbone e distillato per ottenere zinco metallico.
b) Processo idrometallurgico (lisciviazione ed elettrolisi)
Il minerale viene sciolto in una soluzione acida (acido solforico)
Lo zinco viene separato dagli altri metalli attraverso un processo chimico di purificazione.
Viene poi recuperato mediante elettrolisi, dove una corrente elettrica deposita zinco puro sulle piastre catodiche. Questo è il metodo più usato oggi, perché consente di ottenere zinco di alta purezza.
3 – Come viene utilizzato per la zincatura a caldo? (qui entra in gioco ZinCol Italia)
Dopo l’estrazione e la raffinazione, lo zinco viene fuso a circa 450°C all’interno di grandi vasche di zincatura. I manufatti in acciaio vengono immersi nello zinco liquido, formando un rivestimento protettivo che previene la corrosione e ne prolunga la durata.
Ma quanto è sostenibile la zincatura a caldo? Ne parliamo nell’articolo “PERCHÉ LA ZINCATURA A CALDO È CONSIDERATA SOSTENIBILE?”